Chris Hanke ci racconta la sua scalata nella Gola di Gurroppu

 

Christoph Hanke (24 anni) e Lara Neumeier (20 anni) sono due ragazzi tedeschi noti nel mondo della scalata soprattutto per le loro performance in falesia e nelle competizioni. I due però al contrario di quanto si possa pensare non sono i classici “tira plastica” che si dedicano solo alla ricerca del grado o alla vittoria nella gare ma bensì hanno una grande passione per le multipitch e per il trad. Così durante la loro off-season hanno deciso di realizzare un sogno che coltivavano ormai dal qualche anno, salire la bellissima  “Hotel Supramonte”.

 

 

“Hotel”  è una via sportiva che si trova nella selvaggia  Gola di Gurroppu in Sardegna.  Aperta dal basso nel maggio 1999 da Rolando Larcher e Roberto Vigiani, si sviluppa per 11 lunghezze (400m), le prime sei delle quali in costante strapiombo.  Le difficoltà di questo itinerario si concentrano proprio in questa prima sezione con un tiro di 8a+ e due tiri di 8b. La prima salita in libera è stata realizzata da Pietro dal Prà nell’autunno del 2000 mentre la prima salita a vista risale al 2008 ad opera di un giovanissimo Adam Ondra.

 

 

Quello che segue è un breve resoconto che ci ha inviato Christoph riguardo alla loro avventura in terra sarda: “Per entrambi (Chris & Lara) scalare “Hotel Supramonte” è stato un grande sogno per diverso tempo. Ero stato in Sardegna di fronte a questa impressionate linea quando avevo otto anni e da quel giorno ho sempre avuto il desiderio di per salirla. Così  la sera del 18 maggio, io e Lara abbiamo preso il traghetto e sono tornati sull’isola con l’obiettivo di scalare “Hotel Supramonte”. Dopo aver trasportato i nostri pesanti zaini per due ore all’interno del canyon, non avevamo molto tempo prima che facesse buio. Quindi abbiamo salito solo i primi tre tiri prima di calarci. Ancora stanchi  dal traghetto notturno , il secondo giorno siamo riusciti a provare solo i primi quattro tiri. Ci serviva un giorno di riposo… Il piano per il terzo giorno era riposarsi e godersi il mare di Cala Gonone. Il giorno seguente dopo esserci alzati presto, abbiamo attaccatola via alle 9 del mattino. Fino al quarto tiro è andato abbastanza bene. Ho salito tutti i tiri senza alcuna caduta e anche Lara ha seguito senza cadere. Dato che avevo avuto solo una sessione molto breve al buio sul quinto tiro, due giorni prima, sono caduto sul movimento chiave. Dopo aver trovato una buona soluzione, sono tornato in sosta, ho tirato la corda e sono riuscito a moschettonare la catena anche di questa difficile lunghezza.  Un’ora e mezza prima del tramonto, abbiamo raggiunto l’Hotel, una piccola nicchia da cui prende il nome la via. Avevamo ancora quattro tiri davanti a noi, ma poiché non avevamo idea di come sarebbero stati e la luce scendeva sempre di più, abbiamo deciso di bivaccare. Con i piumini e un sacco da bivacco, abbiamo trascorso la notte fredda e ventosa in parete. Con i primi raggi di sole del giorno ho iniziato a scalare gli ultimi quattro tiri che ho trovato abbastanza difficili per il grado. Super felice e con i piedi di doloranti abbiamo raggiunto la vetta intorno a mezzogiorno. Un piccolo sogno si è avverato! Poi abbiamo avuto due giorni di riposo intervallati da uno di riprese. Durante quella giornata, Lara ha cercato la sequenza migliore per scalare tiro chiave. Tre giorni dopo la mia salita di “Hotel Supramonte” siamo tornati in parete. Anche per lei fino al quarto tiro è filato tutto liscio, ma quando siamo arrivati ​​all’inizio del secondo 8b, Lara si sentiva già molto stanca. Dopo una grande lotta però, è riuscita a superare il “crux” ed arrivare senza cadere alla sosta successiva. Da questo punto aveva ancora sei tiri da fare e cinque erano piuttosto difficili. Fortunatamente eravamo molto più veloci questa volta. Quando siamo arrivati ​​all ‘ “Hotel” era  tardo pomeriggio e Lara aveva abbastanza tempo per continuare e salire tutti i tiri in giornata. Dalla nicchia, ha scalato tutte le quattro lunghezze senza alcuna difficoltà mettendo così a segno una delle rare ripetizioni femminili della via. Per entrambi è stata una sensazione incredibile stare in cima a “Hotel Supramonte” sapendo che l’abbiamo fatto entrambi! Straordinario spirito di squadra !!!”

 

 

La transizione dalle gare alle grandi pareti sembra essere un fenomeno sempre più in voga tra questi giovani fuoriclasse, come hanno dimostrato negli anni David Lama, Adam Ondra, Jorg Verhoeven e molti altri. Questa capacità di trovarsi a loro agio anche al di fuori della loro “confort zone” ci fa pensare che sentiremo presto parlare ancora di questi due giovani ragazzi tedeschi.