Cristobal Señoret e Max Didier aprono “Cara Suroeste”, quinta salita assoluta del Paine Grande
Gli scalatori Cristobal Señoret e Max Didier hanno aperto una nuova via sulla parete sud-ovest del Cerro Paine Grande. Con i suoi 2884 metri di altezza, è la vetta più alta del massiccio della Cordillera Paine nella Patagonia cilena, gruppo montuoso noto principalmente per le maestose guglie granitiche delle Torri del Paine. Il Paine Grande, ad oggi, aveva visto solo cinque ascensioni, la prima delle quali nel 1957 ad opera degli italiani Jean Bich, Leonardo Carrel, Toni Gobbi, Camillo Pelissier e Pierino Pession. La quarta salita nel 2016 è stata portata a termine dallo stesso Señoret, insieme allo zio Diego e al collega cileno Nicolás Gutierrez.
“Cara Suroeste” è la nuova via aperta da Cristobal e Max, corre all’estrema sinistra delle linee esistenti e si sviluppa per 300 metri con difficoltà di WI4 e 90 °.“L’idea di aprire questo nuovo itinerario ci è venuta in mente non appena abbiamo visto questo bellissimo muro con molte possibilità per l’arrampicata su ghiaccio, inoltre abbiamo studiato molto il posto e dedicato molto tempo ad acquisire una certa familiarità con questa montagna raramente visitata.” (Cristobal Señoret ).
Durante l’avvicinamento i due, hanno dovuto fronteggiare il classico clima patagonico con forte vento e neve abbondante. Queste cattive condizioni hanno rischiato di porre fine anzitempo all’avventura dei due alpinisti quando Didier si è infilato in un crepaccio perdendo il proprio sacco a pelo. Dopo un giorno di riposo, la cordata Ha sfruttato un’ottima finestra di bel tempo raggiungendo la cima del Cerro Paine Grande in sole 13 ore dal campo base. Guardando al futuro, Señoret ha dichiarato: “Abbiamo molti progetti in Patagonia. Vogliamo scalare il Cerro Torre quest’inverno e continuare a fare prime salite e scalare montagne vergini. Il nostro problema è nelle risorse, non ne abbiamo a sufficienza per dedicare le nostre vite a questo. Tuttavia siamo molto motivati. In un paese piccolo come il Cile è molto difficile dedicarsi in modo professionale ad uno sport, ma questo non ci impedisce di investire la maggior parte del nostro tempo a ciò che ci piace di più! Per scalare montagne tecniche e, se possibile, aprire nuove vie. “