Roger Cararach Soler, Marc Toralles e Bru Busom hanno portato a termine una delle rare ripetizioni del Couloir des Japonais sulla parete Nord delle Grandes Jorasses
Il Couloir dei Giapponesi è una via che mette paura soltanto a guardarla. Supera direttamente la gigantesca gola tra la Punta Walker e la Punta Whymper e che ai primi salitori, un team di otto giapponesi che operarono in stile himalayano nell’inverno 1972, richiese un assedio di ben 32 giorni! La via si sviluppa per 1150 metri, seguendo nella prima parte il grande pendio centrale, comune alla più popolare “Colton-MacIntyre” (N. Colton, A. MacIntire, 1976). In seguito supera la goulotte di destra delle tre che dominano il pendio e, per finire, affronta direttamente la soprastante muraglia rocciosa. Ripetuto integralmente per la prima volta soltanto nel 2008, il “Japanese Couloir” conta pochissime ascensioni, sia per le difficoltà che la via oppone (6, 6a e A1/A2 con valutazione di impegno VI) sia per la rarità di trovare questo itinerario in buone condizioni.
Cararach e compagni, infatti, hanno incontrato condizioni estremamente secche, che in un primo momento li aveva portati a pensare di effettuare un bivacco in parete. Tuttavia, non avendo trovato neppure un terrazzino adatto, hanno continuato senza fermarsi fino in vetta, dove sono arrivati all’una di notte dopo circa 24 ore di sforzi non-stop.