Sul monte Himjung (7092 m) in Nepal, gli alpinisti Vitus Auer, Sebastian Fuchs e Stefan Larcher hanno aperto una nuova via in stile alpino lungo il versante Ovest
Questa vetta himalayana è situata a nord dell’Annapurna e del Manaslu ed è circondato da numerose cime di 6.000 metri con grandi ghiacciai e approcci difficili. Sebbene il governo nepalese abbia riaperto la valle di accesso a questa montagna nel 2002, si è dovuto attendere ben dieci anni per veder realizzata la prima salita. Con pochissime informazioni e un’epopea di 23 giorni solo per raggiungere il campo base, una cordata coreana formata da Kim Chang-ho e An Chi-young riuscì a raggiungere la cima dell’ Himjung lungo la sua perete Sud.
Il progetto iniziale di Vitus, Sebastian e Stefan era in realtà di salire dal versante Est ma la mancanza di permessi per esplorare la valle di accesso li ha costretti a puntare sul versante Ovest. Una volta piazzato il campo base, però, la curiosità di vedere da vicino l’inviolata cresta sud est ha avuto il sopravvento. Così dopo dopo essersi acclimatati salendo (fino a 6000 metri di quota) il Gyajikang, un settemila della Nar Phu Valley, il trio ha attaccato la cresta SE dell’ Himjung . Purtroppo dopo un paio di giorni di avvicinamento, una volta trovatisi di fronte alla cresta vera e propria, i tre alpinisti hanno potuto constatare che il loro obiettivo primario era da abbandonare a causa della pessima qualità della roccia. Perciò una volta tornati al campo base i loro sguardi si sono orientati sulla più agevole cresta Ovest.
Alle 7 di mattina del 31 ottobre, approfittando di una finestra di meteo favorevole, Vitus, Sebastian e Stefan sono partiti dal Campo Base raggiungendo verso le 17 il Campo 1 posto a 6180 metri. Qui hanno piazzato una tenda e, dopo alcune ore di riposo, alle 23 hanno iniziato la salita lungo la cresta Ovest. A causa del forte vento che soffiava vicino alla cima, il trio è stato costretto ad una breve pausa, ma una volta calata l’intensità delle raffiche, i tre alpinisti hanno proseguito fino alla vetta raggiunta alle 9 del mattino.
La discesa è stata effettuata invece lungo la cresta Nord non senza difficoltà.
“È stato difficile scendere, 50° a 7000 metri, eravamo stanchi… Siamo fuggiti verso il basso ma risalire 250 metri per ritornare al Campo 1 è stato orrendo”. racconta Vitus, fratello di Hansjorg Auer
Alle 20 del 1 novembre il trio ha finalmente raggiunto la tenda al Campo 1 per poi rientrare al Campo Base alle 16 del 2 novembre.
Si tratta di una grande soddisfazione per i tre alpinisti, alla loro prima spedizione himalayana. Un’esperienza eccitante da cui non sapevano bene cosa aspettarsi prima di giungere sul posto, dove per la prima volta hanno avuto modo di valutare come i loro organismi avrebbero reagito allo stress di simili quote. Ancora più emozionante è stato sicuramente l’aver percorso con successo una via di salita mai tentata da nessun altro alpinista.
“Tutto si è sviluppato in modo completamente diverso da come avevamo immaginato e pianificato”
racconta ancora Vitus, sottolineando come l’impresa sia stata resa possibile dal grande spirito di squadra mostrato dai tre.